XVI Domenica T.O.

Anno B – 18 Luglio 2021

Ger 23,1-6 – Sal 22 (23) – Ef 2,13-18 – Mc 6,30-34

LA FONTANA PUBBLICA 

“Ascolta il mio rimprovero e il mio consiglio. Se ti dai anima e corpo alle cose esterne, trascurando completamente la contemplazione, debbo, in questo, lodarti? Nemmeno per sogno. E credo che nessuno lo farebbe. Almeno tra quelli che han letto quelle parole di Salomone: «Quel che si perde in agire si acquista in sapienza». Vuoi essere interamente a disposizione di tutti? E sta bene. Lodo la tua generosità: a patto, però, che sia completa. Se tu te ne escludi, come può essere tale? Non sei un uomo anche tu? Se la tua generosità vuol essere perfetta, dal momento che abbraccia tutti, abbracci anche te. Altrimenti, come dice il Signore, cosa ti gioverà guadagnare il mondo intero, se perdi, poi, te stesso? Perciò, se tutti ti possiedono, possiediti anche tu. Perché solo tu dovresti rimaner privo del dono di te? Fino a quando sarai uno spirito che si effonde senza ritorno? Tu accogli tutti, perché non accogli, a tua volta, te stesso? Sei debitore dei saggi e degli stolti, solo a te non devi nulla? I dotti e gli ignoranti, i liberi e gli schiavi, i ricchi e i poveri, gli uomini e le donne, i vecchi e i giovani, gli ecclesiastici e i laici, i giusti e i peccatori, tutti han su di te la loro parte. Il tuo cuore è una fontana pubblica, dove tutti han diritto di bere. Tu solo devi rimanere in un angolo assetato? Non restare privo di ciò che ti spetta. Scorrano fin per le piazze le acque della tua generosità. Ci si dissetino pure gli uomini e le greggi. Offri da bere anche ai cammelli di Abramo, come Rebecca. Insieme con gli altri, però, accosta anche tu le labbra alla sorgente del cuore. «Lo straniero non ci beva» sta scritto. E saresti proprio tu lo straniero? E per chi non lo sei se sei straniero per te stesso? E chi è cattivo con sé, con chi sarà buono? Ricordati, quindi, di rientrare in te: non dico sempre, non dico spesso, ma, almeno, qualche volta. Tutti si servon di te: insieme con gli altri, o, per lo meno, dopo gli altri, servitene anche tu” (San Bernardo, Considerazioni l. V, c. 5).