XXVIII Domenica T.O.

Anno A – 15 Ottobre 2023

Is 25,6-10a – Sal 22 (23) – Fil 4,12-14.19-20 – Mt 22,1-14

Come rivestirci dell’abito nuziale malgrado la nostra miseria?

Quando ci scontriamo con la durezza dei cuori – e il primo è il nostro – il dolore diventa acuto e cadiamo, colpiti dall’incomprensione che ci circonda.

Non resta che guardare Gesù mentre cade sotto il peso delle nostre croci, guardare i suoi occhi pieni di amore che incitano a proseguire il cammino, lasciando che l’anima si trasformi, giorno dopo giorno.

Alla fine di ogni caduta c’è sempre una festa, perché il Regno di Dio è la festa di nozze tra la sua divinità e la nostra miseria, sollevata dalla polvere di quelle cadute, rivestita dalla grazia di quel Sangue versato.

Accettare l’invito alle nozze è vivere ogni cosa nel Nome di Dio, perché quell’abito è il suo Nome in noi, sperduti ai crocicchi di strade ambigue ma chiamati ad attraversare la porta d’accesso alla sala del banchetto.

Rinominati da Dio entriamo a far parte della sua famiglia e si apre la cella del vino, il luogo in cui Dio unisce a Sé nella gioia della Salvezza, la gioia di un cuore amato, la gioia di un cuore contrito per amore, un cuore pronto a vivere il battito dell’Eternità.