I Domenica di Avvento

Anno C – 28 Novembre 2021

Ger 33,14-16 – Sal 24 (25) – 1Ts 3,12 – 4,2 – Lc 21,25-28.34-36

“Un giorno qualunque, un luogo qualunque, una giovane donna qualunque: il primo affaccio del paradosso del Vangeli è un annuncio di grazia consegnato nell’intimità, nella normalità di una casa. Qualcosa di colossale accede dentro la totale ferialità, sulla scena spoglia di Nazaret, con segni poveri, senza testimoni, lontano dalle luci e dalle emozioni del tempio.

È bello pensare che Dio ti sfiora non solo nelle liturgie delle cattedrali, nelle sinagoghe o nelle cappelle, nelle giornate mondiali o nei giorni di ritiro, ma anche – e soprattutto – nella vita comune, nel quotidiano. La casa non è solo il luogo dove abitiamo, non è solo la dimora che ripara: è porta aperta sull’infinito, perché Dio ci parla prima di tutto là dove siamo noi stessi, il silenzio e in ascolto, attenzione liberata.

Casa, primo luogo della prossimità di Dio.

Luogo della buona battaglia della fede.

Maria è la testimone autorevole che Dio sta nella vita e la trasforma, che la vita diventa la casa di Dio”.

(Ermes Ronchi, Le case di Maria, Ed. Paoline, pag. 19-20)